Recupero credito PMI: le 8 domande più frequenti

Recupero credito PMI: le 8 domande più frequenti

Se sei titolare o amministratore di una PMI oppure sei il responsabile della gestione finanziaria e amministrativa della tua impresa, ci sono alcune cose che devi assolutamente sapere sul Recupero credito.

Conoscere come funziona il recupero credito, almeno per sommi capi, ti aiuterà a compiere scelte più consapevoli e ad incassare in modo più rapido le tue fatture evitando di ricorrere all’avvocato recupero crediti.

È per questo motivo che ho pensato che potrebbe esserti utile conoscere le risposte alle domande più frequenti che ci vengono poste dai nostri clienti in materia di recupero credito.

 

  1. Dopo quanto tempo conviene avviare una pratica di recupero credito?

Anche se possono esserci delle eccezioni legate alla situazione concreta, in linea di principio è consigliabile attivare una pratica di recupero credito non oltre 60 giorni dalla scadenza di pagamento della fattura.

Infatti, come spiego in questo articolo (4 motivi per agire velocemente nel recupero crediti), per aumentare le possibilità di recupero del credito in tempi brevi e con minori costi è di fondamentale importanza la tempestività di intervento.

In ogni caso, prima di decidere se affidare la pratica al recupero credito dovrai compiere una serie di valutazioni che riguardano principalmente:

  • le caratteristiche del cliente (nuovo cliente, cliente storico ecc.)
  • l’importo del credito vantato
  • le motivazioni del mancato pagamento

 

recupero credito - documenti

 

  1. Quali documenti servono al professionista per recuperare un credito?

Per affidare una pratica al recupero credito occorrono alcuni documenti che possiamo suddividere in due categorie:

1) documenti indispensabili

Si tratta dei documenti necessari per l’avvio di una pratica di recupero crediti e sono:

  • mandato o incarico alla gestione della pratica
  • estratto conto o mastrino contabile
  • copia delle fatture insolute
  • eventuali titoli di credito (assegni o cambiali) rilasciati dal debitore

2) documenti complementari

Si tratta dei documenti che pur non essendo indispensabili possono rivelarsi molto utili, o addirittura decisivi, per ottenere in tempi brevi il recupero del credito, e sono:

  • contratto o preventivo firmati dal cliente
  • scambio di corrispondenza anche via e-mail o PEC
  • eventuali solleciti scritti di pagamento
  • anagrafica del debitore con recapiti telefonici e di posta elettronica

 

recupero credito - stragiudiziale

 

  1. Quanti solleciti di pagamento si devono fare prima di affidare la pratica al recupero credito?

La legge italiana non pone a carico del creditore l’onere di sollecitare formalmente il debitore per poter procedere al recupero del credito. In teoria, quindi, sarebbe addirittura possibile procedere con la richiesta di decreto ingiuntivo anche senza aver mai inviato una lettera di messa in mora al debitore.

Tuttavia, è buona prassi inviare uno o più solleciti di pagamento al cliente moroso per invitarlo a pagare oppure, nel caso di vera e propria messa in mora, per ammonirlo sulle conseguenze del perdurare della morosità.

 

  1. Che differenza c’è tra il recupero crediti stragiudiziale e quello giudiziale?

Si parla di recupero crediti stragiudiziale (o extragiudiziale) per indicare l’insieme di attività finalizzate a stimolare l’adempimento spontaneo del debitore senza assumere iniziative legali come il decreto ingiuntivo o l’atto di citazione.

L’attività di recupero stragiudiziale, quindi può essere svolta sia dal personale interno all’azienda che da professionisti esterni a ciò autorizzati, mediante solleciti scritti o telefonici.

Il recupero giudiziale, invece, si sviluppa facendo ricorso a procedure giudiziarie quali, ad esempio, il decreto ingiuntivo, l’atto di citazione o il pignoramento e, per legge, può essere svolto esclusivamente da avvocati regolarmente abilitati.

Per dare corso ad una procedura di recupero crediti giudiziale, quindi, è necessario disporre di tutta la documentazione richiesta dalla Legge per dare prova che il credito sia certo, liquido ed esigibile.

 

recupero credito - giudiziale

 

  1. È più efficace il recupero crediti stragiudiziale o quello giudiziale?

Dipende da caso a caso. Entrambi hanno sia aspetti positivi che delle controindicazioni. 

Il recupero crediti stragiudiziale (o extragiudiziale) presenta alcuni indubbi vantaggi rispetto a quello giudiziale: ha costi decisamente più contenuti, può essere svolto anche dal personale interno dell’azienda e offre maggiori chances di salvaguardare il rapporto commerciale con il debitore.

Tuttavia, come dicevo, presenta anche alcuni limiti: è più difficile rispetto al recupero crediti giudiziale perché occorre avere delle spiccate capacità comunicative e di negoziazione. Se non viene fatto nel modo corretto potrebbe mettere a rischio l’esito del recupero, risulta meno incisivo quando il debitore si rifiuta di pagare.

Generalmente si consiglia di provare prima a recuperare il credito in via stragiudiziale e se il tentativo dovesse fallire a valutare, in un secondo momento, se ci sono le condizioni giuridiche ed economiche per il recupero in via giudiziale.

Ma si tratta di una regola che può trovare delle eccezioni, ad esempio quando il debitore ha rilasciato assegni o cambiali che sono tornati inpagati.

 

  1. Entro quanto tempo posso esigere il pagamento di una fattura non saldata?

Il termine di prescrizione ordinario previsto dal nostro ordinamento per i crediti di natura commerciale è di 10 anni.

In linea di massima, quindi, è possibile richiedere il pagamento entro il suddetto termine, che scatta dalla data in cui il credito è maturato, ovvero quando è stata eseguita la fornitura o la prestazione, e che non sempre coincide con la data della fattura.

In alcuni casi, tuttavia, il termine di prescrizione può essere molto più breve come ad esempio in materia di contratto di trasporto e spedizione, dove la prescrizione matura già dopo un anno.

Occorre quindi prestare la massima attenzione su questi aspetti e ricordarsi di compiere atti di interruzione della prescrizione come, ad esempio, l’invio di una raccomandata o di una PEC.

 

recupero credito - cessata attività

 

  1. Posso recuperare il credito se il debitore ha cessato l’attività?

Se il tuo debitore è una società di capitali (Spa o Srl) cancellata dal registro delle imprese purtroppo la risposta è negativa. A meno che tu non abbia una garanzia personale (fideiussione) firmata da un socio o da un terzo.

È invece possibile, anche se complicato, recuperare un credito vantato nei confronti di una Srl messa in liquidazione ma non ancora cancellata dal R.I.

Se invece si tratta di imprese individuali o di società di persone (snc o sas), il credito potrà essere recuperato, rispettivamente, nei confronti dell’ex titolare o dei soci illimitatamente responsabili della società cancellata, i quali rispondono con il loro patrimonio personale delle obbligazioni assunte.

  1. Posso recuperare il credito se il debitore è fallito?

Nel caso in cui l’impresa debitrice sia fallita o abbia richiesto il concordato preventivo, potrai recuperare (in tutto o in parte) il tuo credito solo se il patrimonio del fallito è sufficiente. Cosa che difficilmente avviene se non sei un creditore privilegiato.

E la stessa cosa vale anche per il fallimento della ditta individuale o della società di persone in quanto il fallimento della società viene esteso anche ai soci illimitatamente responsabili.

 

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