L’Ingiunzione di pagamento è lo strumento più efficace a disposizione di aziende e privati che hanno necessità di recuperare i loro crediti. In questo articolo daremo uno sguardo d’insieme sui tempi ed i costi di questa procedura legale
Che cos’è l’Ingiunzione di pagamento?
L’ingiunzione di pagamento, conosciuta anche come Decreto Ingiuntivo, è una procedura legale che puoi utilizzare per recuperare i crediti che i tuoi debitori non hanno pagato, nonostante i solleciti ricevuti.
In pratica hai la possibilità di rivolgerti al Tribunale competente per territorio, oppure, se il tuo credito è pari o inferiore ad € 10.000,00, al Giudice di Pace, mediante il deposito di un ricorso corredato con tutti i documenti richiesti dalla legge per richiedere la condanna del debitore al pagamento di quanto ritieni che ti sia dovuto.
Si tratta quindi di una procedura che, almeno in una prima fase, non richiede il contraddittorio con il debitore.
In pratica il Giudice, dopo aver esaminato il ricorso e dopo aver verificato che il tuo credito sia certo, liquido ed esigibile e fondato su prova scritta, emetterà in tuo favore il Decreto Ingiuntivo ordinando al debitore di pagare le somme dovute a titolo di capitale, interessi (legali o di mora) e spese legali.
Questa procedura è utilizzabile anche se sei un privato cittadino che, ad esempio, deve recuperare dei canoni di locazione non pagati dall’inquilino oppure le somme dovute a titolo di assegno di mantenimento da parte del coniuge obbligato al pagamento.
Tuttavia la procedura di ingiunzione di pagamento potrà essere particolarmente utile se sei un imprenditore, un professionista o un freelance, che desidera ottenere la riscossione di fatture insolute nei confronti dei propri clienti.
Quali sono le tempistiche dell’Ingiunzione di pagamento?
L’ingiunzione di pagamento, come abbiamo visto, è un procedimento che si basa esclusivamente sul deposito, da parte del ricorrente, dei documenti che servono a fornire al Giudice la prova del credito.
Si tratta, quindi, in termini tecnici, di un procedimento sommario. Sul piano pratico ciò significa che potrai ottenere l’ingiunzione di pagamento in tempi molto brevi.
Per avere un’idea di massima dei tempi necessari per ottenere il provvedimento del Giudice, devi considerare che la procedura si articola in 4 fasi:
1. Preparazione del ricorso e del fascicolo
Se il debitore non ha risposto ai solleciti, dovrai raccogliere i documenti da fornire al tuo avvocato per la stesura del ricorso per ingiunzione. Le tempistiche potranno variare significativamente in base alla complessità del caso concreto e alla tua rapidità nel predisporre i documenti da allegare al ricorso.
2. Deposito in Cancelleria
Una volta che tutti i documenti sono pronti, il legale che hai incaricato potrà depositare il ricorso per ingiunzione nella Cancelleria del Giudice competente. Qui i tempi sono brevissimi perché il deposito avviene in via telematica e non occorre più recarsi di persona presso l’ufficio, come avveniva in passato.
3. Emissione del decreto ingiuntivo
Quando il ricorso ed il fascicolo (telematico) saranno messi a disposizione del Giudice, questi dovrà esaminarlo e valutare se la richiesta può essere accolta. Nei casi più fortunati questa fase può esaurirsi in pochi giorni, mentre nei casi più complessi può protrarsi per alcune settimane.
4. Notifica al debitore
Il Decreto Ingiuntivo viene emesso in copia informatica e la Cancelleria avvisa l’avvocato con una PEC. Il legale, quindi, potrà “scaricarlo” in totale autonomia dalla Cancelleria telematica per provvedere alla notificazione al debitore. Se quest’ultimo è un’azienda o un professionista c’è l’obbligo di notificazione a mezzo PEC. Pertanto la notifica potrebbe avvenire anche il giorno stesso in cui il decreto viene emesso.
Come avrai ben capito non è possibile stabilire a priori quali siano le tempistiche necessarie per l’Ingiunzione di pagamento. I tempi possono essere più o meno brevi a seconda di una serie di variabili che però, almeno in parte, dipendono dalla tua velocità e da quella del tuo avvocato nel raccogliere i documenti e nella stesura dell’atto giudiziario da sottoporre al Giudice.
Risulta invece più difficile prevedere il tempo che il Giudice impiegherà per emettere il decreto ingiuntivo.
Di recente, mi è capitato di ottenere un Decreto Ingiuntivo il giorno successivo al deposito del ricorso in Cancelleria. Tuttavia si tratta di un’eccezione e quindi devi considerare che, di regola, per ottenere l’ingiunzione di pagamento nei confronti del tuo cliente dovrai attendere mediamente tra le due e le quattro settimane.
Per esperienza posso dirti che nei fori giudiziari di maggiori dimensioni, ed in particolare nelle città metropolitane, occorre solitamente avere più pazienza mentre presso i Giudici di Pace o i Tribunali di provincia i tempi sono generalmente molto brevi.
Quanto costa l’Ingiunzione di pagamento?
Arrivati a questo punto ti starai chiedendo quanto costa ottenere l’Ingiunzione di pagamento nei confronti del cliente che non ti ha pagato le fatture.
Primo concetto banale ma necessario:
Il costo che dovrai sostenere varia in base al valore della causa. Tanto più è grande la somma che devi recuperare, tanto più saliranno le spese per avere il decreto ingiuntivo.
Ma, in concreto, quali sono queste spese?
Possiamo suddividere i costi che dovrai affrontare per l’ingiunzione di pagamento in due voci principali:
- Costi di giustizia: sono rappresentati dalle tasse e dalle imposte richieste per legge per avviare l’ingiunzione di pagamento (contributo unificato e marca da bollo) o per ottenere l’esecutorietà del decreto ingiuntivo se l’importo è pari o superiore a 1.100,00 euro (imposta di registrazione). Va da sé che trattandosi di spese determinate per legge, su di esse non ci sia alcun margine di discrezionalità.
- Costi professionali: sono rappresentati dal compenso professionale che avrai pattuito con il tuo avvocato prima dell’inizio della pratica. Nel caso in cui il compenso non sia stato pattuito si dovranno applicare i parametri forensi stabiliti dal D.M. n. 147 del 13 agosto 2022.
Tre esempi basati sui parametri forensi
Facciamo 3 esempi considerando che non ci sia stato accordo sul compenso dell’avvocato e che si applichino i parametri forensi.
➡ Primo esempio
Decreto ingiuntivo di valore fino a € 1.100,00
Contributo unificato € 21,50
Marca da bollo € 27,00*
Compenso professionale € 565,71 (IVA esclusa)
*non dovuta se il valore è inferiore o pari ad € 1.033,00
➡ Secondo esempio
Decreto ingiuntivo di valore compreso tra € 1.100 e € 5.200,00
Contributo unificato € 49,00
Marca da bollo € 27,00
Compenso professionale € 565,71 (IVA esclusa)
➡ Terzo esempio
Decreto ingiuntivo di valore compreso tra € 5.200,00 e € 26.000,00
Contributo unificato € 118,50
Marca da bollo € 27,00
Compenso professionale € 678,13 (IVA esclusa)
Due consigli che forse potranno risultarti utili:
- pattuisci la tariffa: un accordo scritto con il legale ti darà la certezza di sapere a quali spese andrai incontro per il compenso dell’avvocato e, se sei bravo a negoziare, potrai ottenere una tariffa legale più conveniente rispetto all’applicazione dei parametri previsti per legge.
- attenzione all’IVA: i compensi del professionista sono ovviamente soggetti ad IVA. Se il tuo regime fiscale non ti permette di dedurre l’IVA forse potrebbe essere preferibile rivolgersi ad un legale che aderisce al regime forfettario per evitare questo ulteriore costo.
Posso richiedere che il debitore paghi le spese legali?
Abbiamo visto per sommi capi quali sono i costi che dovrai affrontare per ottenere l’ingiunzione di pagamento contro il tuo cliente che non paga.
A questo punto forse ti starai domandando se puoi chiedere che sia il debitore a farsi carico di queste spese.
La risposta è affermativa: il debitore al quale viene notificato il decreto ingiuntivo non potrà limitarsi a pagare quanto dovuto per capitale ed interessi, ma dovrà rimborsarti anche tutte le spese legali sostenute.
Comprendi bene, infatti, che siccome è il tuo cliente ad essere inadempiente, ed è lui che ti ha costretto a ricorrere alle vie legali, dovrà rifonderti anche le spese che hai anticipato per avviare la procedura giudiziaria e per corrispondere il compenso del tuo avvocato.
Questo si chiama, in linguaggio legale, principio di soccombenza, ed è disciplinato dall’art. 91 del codice di procedura civile, il quale stabilisce che la parte soccombente (cioè che ha perso la causa) sia onerata anche delle spese di lite sostenute dalla controparte.
In ossequio a tale principio sarà quindi il Giudice stesso, nel momento in cui emette il decreto ingiuntivo, a liquidare le spese che la controparte soccombente dovrà rifonderti per consentirti di recuperare il tuo credito nella sua interezza.
Su questo punto, tuttavia, devi prestare molta attenzione ad una cosa. Se il debitore è nullatenente, c’è un elevato grado di probabilità che il tuo diritto di credito rimanga insoddisfatto e che nessuno ti rimborsi le spese legali sostenute.
In questa ipotesi l’unica consolazione, sarà quella di poter mettere a perdita il credito e di dedurre fiscalmente le spese legali che hai sostenuto.
Comprendi bene, tuttavia, che si tratterebbe di una ben magra consolazione!
Ora, fermo restando che nessuno è infallibile e che, purtroppo, il rischio di rimanere con un pugno di mosche in mano c’è sempre, il mio consiglio è quello di rivolgerti ad un Avvocato esperto in Recupero crediti che sia in grado di consigliarti se vale la pena ottenere l’ingiunzione di pagamento.
Occorre che il legale, dotato di strumenti idonei, in grado di verificare la solvibilità del debitore, possa suggerirti con un buon grado di approssimazione le effettive possibilità di recupero del credito.
Senza dimenticare che l’avvocato ha anche il dovere di sottoporti, prima dell’avvio dell’azione legale di recupero crediti, un preventivo dei costi che dovrai affrontare, in modo da evitare brutte sorprese.
Hai capito cos’è l’Ingiunzione di pagamento? Vuoi saperne di più su come gestire i tuoi crediti in modo efficace?
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