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ToggleIl Recupero Crediti Aziendali spesso risulta complesso e difficile, sai perché?
In questo articolo esaminiamo quali sono i 4 motivi principali del mancato Recupero dei Crediti Aziendali ed i rimedi da adottare per aumentare le possibilità di incasso delle tue fatture.
Ci possono essere molti motivi per i quali ti trovi in difficoltà nel recupero dei tuoi crediti aziendali. Ho cercato di individuare i motivi più ricorrenti che ostacolano la riscossione del credito, indicandoti dei rimedi per ridurre il rischio di insoluti e per farti pagare ciò che ti spetta.
Primo motivo: far passare troppo tempo prima di agire
Una delle cause principali del mancato incasso dei crediti aziendali è il troppo tempo che si lascia passare tra il verificarsi dell’insoluto e l’avvio dell’attività di recupero.
Quando il tuo cliente non sta onorando i suoi impegni, nella maggior parte dei casi ciò dipende dal fatto che non sei l’unico che deve pagare perché ha anche debiti con altri fornitori, banche, fisco ecc. Di conseguenza, se ci sono i presupposti per iniziare l’azione di recupero, è meglio avviarla in modo tempestivo piuttosto che tergiversare sperando che un bel giorno il bonifico appaia magicamente sul tuo conto corrente.
Il mancato pagamento di un credito deriva quasi sempre da una scarsità di risorse finanziarie spesso accompagnata da disordini organizzativi. Il tuo debitore, quindi, potrebbe esaurire le proprie esigue risorse economiche prima di poter soddisfare il tuo credito, se altri creditori si fanno avanti prima di te.
Anticipare l’azione di recupero è una delle principali strategie utilizzate dalla maggior parte delle aziende per affrontare il problema degli insoluti.
Naturalmente quando parlo di azione di recupero non mi riferisco al Decreto ingiuntivo quanto, piuttosto, ad una corretta e mirata azione di Recupero Crediti Stragiudiziale affidata ad un professionista esperto in grado di negoziare con il debitore per portarti il risultato migliore nel più breve tempo possibile.
Rimedio da adottare
Stabilisci una procedura interna di gestione dei crediti insoluti che, dopo un certo numero di solleciti bonari, preveda che la pratica venga affidata ad un professionista del Recupero crediti. Questo ti permetterà, entro breve tempo, di capire se c’è la volontà del debitore di pagare o se, al contrario, sia il caso di passare velocemente ad un’azione più decisa.
Secondo motivo: accettare scadenze di pagamento troppo lunghe
Si tratta di una situazione strettamente correlata alla prima e che potrebbe generare un effetto che si può definire “a cascata”.
Infatti, se concedi ai tuoi clienti tempi di pagamento eccessivamente lunghi, tutto il processo di verifica dell’insoluto, sollecito di pagamento, attesa di eventuali tempi di messa in mora e conclamazione della situazione di insoluto si sposta automaticamente troppo in avanti e si trasforma nel caso che abbiamo esaminato al punto precedente.
Rimedio da adottare
Cerca di negoziare tempistiche di pagamento più brevi (magari a fronte di un piccolo sconto a beneficio del cliente), e se ciò non è possibile fraziona il pagamento della fornitura in più scadenze, di cui la prima più ravvicinata possibile in modo da verificare in tempi brevi la correttezza del tuo cliente ed agire di conseguenza.
Terzo motivo: contestazioni sulla fornitura, sul servizio o sull’opera
Un ulteriore ostacolo al Recupero dei Crediti Aziendali potrebbe essere costituito da eventuali contestazioni sulla fornitura o sul servizio.
In alcuni casi questo genere di contestazioni, genuine o capziose che siano, sono utilizzate dai debitori per “minacciare” eventuali azioni giudiziarie di risarcimento del danno o per fare opposizione al Decreto ingiuntivo che hai ottenuto dal Giudice.
Se non hai agito bene dal punto di vista contrattuale, potresti infatti essere esposto alle eccezioni d’inadempimento del debitore che potrebbero poi essere messe a fondamento della sua opposizione all’ingiunzione.
Cosa intendo dire quando dico “non hai agito bene dal punto di vista contrattuale”?
In breve, due cose:
- potresti essere inadempiente a tua volta, ad esempio, potresti aver fornito merce non conforme all’ordine o non aver eseguito l’opera a regola d’arte;
- potrebbero esserci clausole nel contratto che giocano a tuo sfavore e che non ti tutelano a sufficienza (a questo proposito ricordo sempre l’importanza di fare contratti ben strutturati).
Il processo di Recupero del credito potrebbe subire ostacoli o rallentamenti che penalizzano le tue legittime aspettative di Recupero Crediti Aziendali in tempi brevi ed a costi contenuti. Ma vediamo in pratica di cosa stiamo parlando.
Nella prima situazione, se una parte è inadempiente (ad esempio, se un venditore fornisce merce difettosa), l’altra parte (chi deve pagare) può legittimamente rifiutarsi di farlo utilizzando una norma, quella dell’art. 1460 Codice Civile, che disciplina l’eccezione di inadempimento. In altre parole sarebbe: se tu non adempi o non adempi correttamente alla tua obbligazione, sono autorizzato a non adempiere alla mia. Quindi, nel caso concreto, a non pagare.
In merito alla seconda situazione, che necessita maggior approfondimento, è sufficiente qui sottolineare che i contratti potrebbero contenere clausole che favoriscono un contraente a discapito dell’altro, quindi è consigliabile farsi assistere e consigliare da un avvocato con un buon livello di esperienza nella materia del Recupero dei Crediti Aziendali.
Come possono queste circostanze avere un impatto negativo sul creditore?
Il debitore può far valere queste eccezioni “impugnando” il Decreto ingiuntivo nel caso in cui l’azione di recupero venga fatta attraverso una Ingiunzione di pagamento.
La causa di opposizione a Decreto ingiuntivo è una vera e propria causa ordinaria, quindi può avere anche una durata lunga e all’interno di essa la fase Istruttoria, cioè la fase nella quale si acquisiscono le prove come ad esempio l’audizione di testimoni, una consulenza tecnica d’ufficio (CTU) ed altri, potrebbe essere articolata e lastricata di insidie.
Pertanto, nella migliore delle ipotesi, il creditore coinvolto in queste circostanze subirà un ritardo significativo nell’esercizio dell’azione di recupero, con le conseguenze già accennate.
Rimedio da adottare
Affidati alla consulenza di un avvocato esperto per stilare un contratto che, da un lato preveda limitazioni di responsabilità a tuo favore nel caso in cui la tua prestazione sia non del tutto conforme, e, dall’altro imponga maggiori ostacoli per il debitore nel sollevare contestazioni, come ad esempio la clausola “solve et repete”.
Quarto motivo: il Debitore “nullatenente”
Questa situazione è un po’ la “madre di tutti i problemi”.
In effetti, puoi essere stato tempestivo e aver completato tutte le azioni del caso senza subire eccezioni o cause di opposizione, ma se il tuo debitore non ha “nulla da perdere”, l’azione di recupero difficilmente avrà successo.
Tuttavia la società debitrice potrebbe non avere beni intestati che possano essere pignorati, ma non è detto che tutto sia perduto.
Infatti in casi del genere potrebbe essere utile tentare con un Pignoramento presso terzi dei conti correnti. È pur vero che, anche in questo caso, il conto potrebbe risultare insufficiente a soddisfare il tuo credito. Però è anche vero che andare a pignorare il conto di un debitore rappresenta sempre un notevole danno, soprattutto se si tratta di un’azienda.
Un’impresa che subisce il pignoramento del conto, infatti, potrebbe trovarsi in grave difficoltà nel far fronte al pagamento dei dipendenti, dei fornitori e delle imposte. Inoltre la banca non vede certo di buon occhio che il proprio correntista subisca delle procedure esecutive e potrebbe imporre all’azienda un rientro dei fidi e la segnalazione nelle liste dei cattivi pagatori.
Il pignoramento dei conti correnti, quindi, non è mai un buon affare per i debitori.
Uno strumento che può rivelarsi efficace nei confronti di un debitore nullatenente, inoltre, è rappresentato dal pignoramento dei crediti verso i suoi clienti, come per esempio nel caso dell’impresa edile nei confronti della quale può essere bloccato il credito verso il committente.
Devi ricordare, inoltre, che quando si tratta di società di persone, come società in nome collettivo o società in accomandita semplice, i soci (tutti o solo gli accomandatari nel caso della società in nome collettivo e della società in accomandita semplice) sono responsabili in proprio per le obbligazioni sociali con tutto il loro patrimonio personale. Pertanto, i beni dei singoli soci possono essere pignorati dopo aver fallito i tentativi di pignoramento della società.
Molto più problematica è l’ipotesi in cui fin dall’inizio la società debitrice, soprattutto se si tratta di una s.r.l. dove i soci non rispondono personalmente delle obbligazioni contratte dall’impresa, dimostri di essere in stato di grave crisi (ad esempio perché protestata o in liquidazione) tale da sconsigliare anche l’avvio di una procedura giudiziaria che darebbe con tutta probabilità un esito infruttuoso.
In tutte queste situazioni l’azione legale potrebbe aver senso solo in funzione della defiscalizzazione del credito se questo è di importo non piccolo.
Rimedio da adottare
Come si usa dire in queste circostanze, “prevenire è meglio che curare” e ci sono alcune misure che possono essere adottate per contenere, se non addirittura eliminare del tutto, il fenomeno degli insoluti. La più importante di queste è rappresentata sicuramente dalle società che forniscono informazioni sull’affidabilità finanziaria dei clienti, permettendo anche di monitorare costantemente la loro situazione e tutti gli eventi che potrebbero mettere a rischio il recupero dei crediti aziendali.
Ad ogni buon conto il miglior suggerimento che posso darti è sempre il solito: confrontati con un avvocato di tua fiducia che sia realmente esperto di Recupero Crediti Aziendali e se non ne conosci nessuno, chiamaci con fiducia per avere un consiglio del tutto gratuito sulla tua situazione.
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